Un campo, due squadre e lo stesso obiettivo: giocare (e lavorare) meglio insieme
La serata è iniziata con un entusiasmo che non vedevamo nemmeno all’ingresso in ufficio il lunedì mattina. Da una parte Ciemme, dall’altra Ciscra: due realtà diverse ma complementari, unite dalla stessa attitudine che ogni giorno portiamo al lavoro, costruire relazioni solide, crescere insieme e metterci sempre un pizzico di sana competizione.
La partita è filata via veloce, fra pressing, passaggi filtranti e qualche intervento difensivo “creativo”. Lo spirito? Quello giusto: energico, partecipato, divertito. E se qualcuno ha accusato un po’ di affanno… fa tutto parte del welfare aziendale, no?
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Un derby alla Milan–Inter… ma senza VAR e polemiche
Sulle tribune immaginarie, o perlomeno negli occhi di chi stava in panchina, era impossibile non pensare alla sfida che aveva acceso San Siro pochi giorni prima. E se Milan–Inter ha fatto discutere per tattiche, gol e decisioni arbitrali, il nostro derby ha avuto il suo fascino particolare:
- Tecnica? Forse non come Lautaro e Leão, ma ci difendiamo.
- Dinamismo? Dopo i primi cinque minuti… in calo graduale ma dignitoso.
- VAR? Nessun bisogno: qui l’unica revisione è quella dei polmoni.
- Tifo? Caloroso, partecipato e sorprendentemente sportivo.
Come nel vero derby, però, c’è stata una cosa che ha fatto la differenza: la voglia di giocare insieme. Non per vincere a tutti i costi, ma per creare connessioni reali, condividere un’esperienza e ricordarci che la collaborazione non nasce solo in riunione, ma anche quando si rincorre lo stesso pallone.
Un grazie che vale più di un trofeo (per ora)
A rendere speciale questa partita è stata l’energia con cui tutti hanno partecipato: entusiasmo, fair play, spirito di squadra e quella voglia di divertirsi che trasforma un semplice match in un momento di valore.
Il nostro ringraziamento va a Ciemme e Ciscra, ai protagonisti in campo e fuori, a chi ha corso, a chi ha tifato e anche a chi si è offerto volontario per “gestire le sostituzioni” (ruolo fondamentale, non scherziamo).
Che questa sia solo la prima di molte sfide condivise:
sul campo, nei progetti e nelle collaborazioni che ci aspettano.
Perché se il Milan–Inter infiamma lo stadio, il nostro derby aziendale scalda le relazioni.
E in fondo, è questa la partita che conta davvero.



